Piazza Giosuè Carducci
Conegliano, Treviso, Italia
Il presente progetto ha considerato l’assetto della mobilità, degli spazi e dei percorsi pubblici, le previsioni di sviluppo e/o modifica delle strutture della mobilità ai vari livelli di pianificazione/programmazione del territorio comunale, lo stato di attuazione di tali previsioni, le criticità della viabilità locale, integrando nell’analisi gli aspetti di carattere storico e paesaggistico del contesto, ponderando luoghi ed elementi di qualità intorno ai quali sviluppare un percorso progettuale di riqualificazione urbana.
La proposta progettuale vuole tracciare le finalità di un “piano di intervento” declinate sul piano urbanistico, della mobilità e paesaggistico, fino ad auspicare nel dettaglio ad un ridisegno dello spazio pubblico e alla definizione di un nuovo scenario e di una rinnovata qualità urbana.
Un “piano di intervento” che coniughi la progettazione e la strategia per l’attuazione delle previsioni progettuali, inteso come uno strumento interpretabile e flessibile che permette di percorrere nuove strade innovative e creative per indirizzare la riqualificazione del territorio e rispondere ai bisogni della comunità. Un “piano di intervento” che traccia un percorso possibile per la riqualificazione sostenibile del territorio. In questo approccio, le tre dimensioni della sostenibilità ambientale, economica e sociale si intrecciano e rafforzano reciprocamente.
L’indagine e lo sviluppo del progetto non intendono riguardare esclusivamente gli aspetti pratici e funzionali, ma soprattutto le implicazioni psichiche dell’architettura. La dimensione pratica e funzionale viene pertanto trattata come parte di un sistema più vasto, in cui l’ambiente influenza gli esseri umani e dove lo scopo dell’architettura trascende il funzionalismo.
La città ed i suoi spazi non sono fatti solo di pietre e materiali inanimati: sono luoghi fatti soprattutto dalle relazioni che si stabiliscono tra le persone e tra le persone e gli spazi: luoghi identitari, relazionali, storici. Pertanto rinnego fortemente il concetto funzionale di spazio pubblico come banale suolo con uso specializzato, di colore verde o grigio, destinato alla circolazione, alla sosta, ai pedoni, etc.
Tra le varie criticità rilevate, la più evidente è costituita dall’assetto viabilistico e del sistema dei parcheggi, che vede nel traffico veicolare la principale causa di una graduale perdita di identità e di un progressivo e crescente degrado dello spazio pubblico e conseguentemente della scena urbana. L’assetto dello spazio pubblico interessato, carreggiate, spazi di sosta e adiacenze, nell’arco degli ultimi decenni ha progressivamente relegato spazi e percorsi destinati alla persona a vuoti senza qualità. Tale situazione porta con sé problematiche conseguenti, evidenti e conclamate: traffico, inquinamento da smog, da polveri, da rumore. Con l’andare del tempo questo è ciò che trasforma uno spazio pubblico in un “nonluogo”, ciò che Marc Augé ha definito uno spazio che non può definirsi né identitario, né relazionale, né storico. Pertanto una delle questioni rilevanti è la rivendicazione e riappropriazione da parte dei cittadini degli spazi aperti come spazio pubblico di qualità a dimensione umana.
La lettura del tracciato urbano quale elemento in grado di dare vita allo spazio pubblico e a quello privato, ripensandolo in funzione delle polarità centro storico/Stazione e verificando in che modo questi riescano a ridefinire il sistema dei percorsi e dei vuoti urbani, ha strutturato il percorso progettuale.
La proposta progettuale prevede il ridisegno complessivo dello spazio pubblico compreso tra la Scalinata degli Alpini e la Stazione. La composizione classica dell’impianto urbano compreso tra questi due poli rappresenta l’elemento di innegabile prevalenza sulla scena urbana della nuova Piazza fatta di pietra, acqua e alberi, dove le scelte progettuali hanno individuato interventi compatibili, dimensionalmente, funzionalmente ed in termini materici, con il genius loci e con il programma funzionale.
Il percorso progettuale si è posto come obiettivi il rispetto dei caratteri strutturali del contesto e l’assonanza con le peculiarità morfologiche e paesaggistiche del luogo. L’esistente fisico nella sua totalità ha rappresentato la condizione oggettiva della progettazione. Dal punto di vista morfologico e compositivo il linguaggio proposto per il ridisegno dello spazio pubblico, chiaramente contemporaneo, attinge da un repertorio formale e figurativo, che discerne dalla griglia dei caratteri distintivi del contesto il materiale compositivo per la progettazione.
La Scalinata degli Alpini non viene modificata. Il suo carattere storico e monumentale deve essere conservato.
Così come non devono essere modificati i materiali del contesto, assunti come materiali della progettazione, da riproporre nel disegno dei nuovi spazi pubblici, sebbene con modalità e formati diversi. La pietra naturale (porfido, pietra di Prun, granito) viene riproposta diffusamente per la realizzazione di tutti gli elementi di allestimento della nuova Piazza (pavimentazioni, sedute, sculture, water garden, etc.) in quanto materiale nobile che migliora le sue caratteristiche estetiche con il passare del tempo, assumendo una patina storicizzante che armonizza il tutto.
Rispondendo alle linee di indirizzo del bando di concorso, che auspicano una continuità degli spazi e dei percorsi pedonali tra la nuova Piazza in progetto e la Scalinata degli Alpini, l’intersezione tra l’asse delle vie Vittorio Emanuele II e Mazzini e viale Carducci non può essere risolta attraverso la realizzazione di un sottopasso veicolare, in quanto i limiti di costo delle opere previsti dal bando non lo consentono.
Pertanto il ridisegno di tale intersezione propone una serie di interventi rivolti alla mitigazione del transito veicolare e alla riduzione drastica della sua velocità, tra cui:
- flusso veicolare a senso unico di marcia su due corsie in direzione Ovest;
- un nuovo attraversamento ciclopedonale con impianto semaforico “intelligente”;
- introduzione della zona 30;
- chicane e rampe rallentatrici della velocità;
- riduzione della carreggiata;
- un’ampia zona centrale di attraversamento ciclopedonale e di connessione tra la nuova Piazza e la scalinata.
Quest’ultimo punto ridefinisce lo spazio esistente e trasforma la strada in Piazza, invertendo la gerarchia dei percorsi, con la rivendicazione e riappropriazione da parte dei pedoni della strada ed in generale degli spazi aperti ad essa connessi come spazio pubblico di qualità a dimensione umana. Nel nuovo assetto proposto gli spazi sono posti allo stesso livello degli attuali marciapiedi, dando continuità ed unità alla nuova Piazza.
Il nuovo spazio riflette nel linguaggio compositivo e materico il carattere storico e monumentale della Scalinata degli Alpini, anche attraverso l’allestimento di una serie di “sculture” in pietra di Prun a delimitazione delle carreggiate.
Il semaforo dissuasore, anche detto semaforo “intelligente”, ripartisce la precedenza tra i flussi della viabilità, limitando la velocità di percorrenza dei veicoli. Attraverso un sistema di rilevazione e misura di velocità posto nelle immediate precedenze, il semaforo, normalmente fisso sulla luce verde, riconosce un veicolo che procede ad andatura troppo rapida e in tal caso inserisce automaticamente la sequenza di luci gialla e poi rossa, allo scopo di bloccare il transito.
Tutto ciò consente la riorganizzazione dei percorsi, trasmettendo ai conducenti degli autoveicoli la sensazione e la consapevolezza di essersi introdotti in uno spazio a prevalente vocazione ciclo-pedonale.
Il progetto propone le stesse suddette modalità per gli spazi antistanti la Stazione nel caso di mantenimento della percorrenza viabilistica a raso.
Nella nuova Piazza la fruizione è promiscua e i percorsi ciclabili non sono definiti.
La pavimentazione della nuova Piazza dovrà essere in porfido, resistente all’usura e alle intemperie, alternato alla pietra di Prun, posata in spessori generosi lungo fasce con lunghezze a correre. Anche le sedute saranno in blocchi di granito, modulari e componibili, collocate in modo rigoroso nel nuovo disegno della Piazza e preferibilmente all’ombra dei nuovi Frassini.
I vari percorsi individuati nella nuova Piazza saranno delimitati e punteggiati da colonnine cilindriche in porfido.
Il permanere negli anni delle pensiline lungo lo sviluppo delle facciate degli edifici sul lato Ovest, rappresenta come la copertura delle vetrine delle attività commerciali sia divenuta ormai un’esigenza pratica imprescindibile, nonostante la qualità costruttiva, compositiva ed architettonica di queste pensiline non sia adeguata alle caratteristiche degli edifici. Nemmeno esse rispondono ad un disegno complessivo coordinato.
Da qui la proposta di sostituire tali pensiline con una nuova struttura a copertura delle vetrine delle attività commerciali e del percorso tra la Scalinata degli Alpini e la Stazione.
Una struttura leggera e ombreggiante in acciaio lucidato a specchio, dal disegno contemporaneo, che in modo discreto si sovrappone alle facciate degli edifici storici con le corrette proporzioni, riflettendone le geometrie, i decori, i materiali e i colori.
Un “water garden” è l’occasione per introdurre l’elemento dell’acqua nel progetto, ma anche un’esplosione di colori e di bellezza regalati da ninfee e fiori di loto! Una fontana d’acqua offre un’occasione di incontro per le persone e conclude la prospettiva verso la Stazione secondo una composizione “classica”. La fontana è interamente rivestita in granito e materializzata da uno specchio d’acqua a sfioro con sedute al contorno. Qui l’acqua è calma e silenziosa, donando alle persone, durante la loro permanenza, una sensazione di quiete, in contrasto con la frenesia, il rumore e la tensione dell’attuale spazio veicolare.
L’edicola è stata ripensata e riprogettata in chiave contemporanea con una qualità compositiva e costruttiva corrispondenti alla qualità della nuova Piazza. Posta in asse con l’ingresso alla Corte delle Rose ne rimarca la centralità, arricchendo la sequenza dei percorsi pubblici con nuove ed inedite visuali.
Sedute con aiuole alberate, con arbusti, erbacee perenni e bordure fiorite contribuiscono a definire il quadro d’insieme.
Nella nuova Piazza trovano posto anche rastrelliere per il deposito delle biciclette e per la ricarica delle e-bike.
Nell’ambito di intervento si propone un sistema di illuminazione costituito da corpi illuminanti su palo dal disegno contemporaneo, che prevede diverse sorgenti luminose e diverse ottiche per soddisfare la regia luminosa più esigente. Sul lato Ovest della Piazza l’illuminazione è integrata nella nuova copertura.
Nel nuovo assetto della Piazza l’accesso ai veicoli autorizzati è garantito, sia per quanto riguarda l’accesso ai parcheggi privati, che per le operazioni di carico e scarico, nonché per gli interventi dei mezzi di soccorso.
Il mio metodo progettuale è teso al raggiungimento di un equilibrio tra i principi informatori del progetto e la pratica del costruire, tra teoria e prassi, tra intuizione formale e soluzione esecutiva e scelta tecnologica, nel rispetto dei vincoli esistenti e dei limiti di spesa prestabiliti.
Questa proposta progettuale ha la presunzione non solo di promuovere la riqualificazione dell’insieme degli spazi pubblici interessati, ma di poter innescare un processo concreto di rigenerazione urbana di interi corpi edilizi. L’investimento pubblico iniziale, previsto per l’attuazione del presente progetto, è sicuramente in grado di attivare ricadute economiche importanti a scala locale, che possono trovare fattiva esemplificazione proprio in un processo di rigenerazione urbana, laddove diventa fondamentale l’investimento privato e quindi le condizioni al contorno necessarie per determinarlo e incentivarlo.
Il progetto può infine stimolare nuove prospettive di valorizzazione turistica del territorio, puntando a costruire un’attrattività basata sulle risorse paesaggistiche, culturali, gastronomiche e sulla valorizzazione del paesaggio, anche in considerazione di una domanda a breve raggio, trovandosi nell’ambito delle colline di Conegliano e Valdobbiadene.
Progetto
Massimiliano Gamba
Cronologia
Proposta di concorso: 2024
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